Consumo liquido ai tempi del Covid 19

Di Gianluca Forlini

Anno 2021. L’ ”incertezza è l’unica certezza”.

Il Covid19 ha scosso questi “tempi liquidi” come un sasso gettato in uno specchio d’acqua, cambiando all’improvviso le nostre abitudini, certezze e aspettative future. L’isolamento ci ha insegnato  il valore del tempo, della salute e delle relazioni con gli altri: YOLO (“You Only Live Once”).

Per affrontare al meglio le incertezze di questi tempi, è sempre più importante appoggiarsi su riferimenti solidi, ma contemporaneamente sviluppare piani flessibili. Nell’impossibilità di conoscere il nostro immediato futuro, nuove priorità influenzano ogni aspetto della vita quotidiana e, di conseguenza, le modalità di  consumo.

CONSUMO LIQUIDO

Tempi liquidi impongono che il consumo diventi esso stesso “fluido”, ovvero effimero e dematerializzato. Effimero, in quanto il valore ottenuto è estremamente limitato nel tempo e dematerializzato  perché ottenibile attraverso servizi immateriali e tecnologie digitali. In un mondo liquido, i brand diventano come salvagenti che ci aiutano a definire e  rafforzare la nostra identità, in relazione con l’ambiente che ci circonda e con gli altri,  fino alla creazione di brand communities.

Sempre più forte è divenuta la richiesta di prodotti più sostenibili e a ridotto impatto ambientale,  che sta trasformando ciò che prima era un “nice to have” in un “must have”.

Il GROOM o “Green Boom” è un fenomeno sempre più attuale, soprattutto alla luce del crescente coinvolgimento a livello globale delle politiche e dei comportamenti di tutti gli individui di ogni fascia di età e di pensiero. Questa esigenza di sensibilità sociale  non può non essere accolta da aziende che vogliono stare al passo coi tempi. I temi sempre più trattati dalle pubblicità ne sono un chiarissimo esempio.

Le piattaforme online hanno dato sempre più potere al consumatore, che ha ora la possibilità di influenzare positivamente o negativamente altri consumatori tramite recensioni, commenti, post e video, fino a poter diventare veri “Prosumer”, collaborando con i brand tramite opinioni, suggerimenti e UGC (User Generated Content).

Il comportamento prosumption, termine composto da produzione e consumo, introdotto dal sociologo Toffler e ripreso da Kotler, rappresenta una nuova sfida per il marketing per creare un nuovo coinvolgimento del consumatore finale, anche nel processo ideativo del prodotto.

Adottare un approccio Customer Based è cruciale da un punto di vista manageriale per definire il proprio marketing Mix: Prodotto, Prezzo, Comunicazione e Localizzazione. Il consumatore deve percepire che i prodotti che andrà ad acquistare siano stati pensati per lui, dalle più semplici commodities ai prodotti più complessi, come le tecnologie IoT.

 

 

 

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